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Gli attori del conflitto    versione testuale
Stati Uniti D’America (sostenuti dal Governo di Hamid Karzai)
Gli USA sono in stato di guerra da dopo l’11 settembre 2001. Il Presidente Gorge Bush reclama il diritto delle forze armate statunitensi a colpire i terroristi nelle loro basi ovunque queste si trovino, anche se protette e ospitate da stati sovrani, con l'intento di abbattere le infrastrutture terroristiche presenti nel paese e il regime talebano, ripristinando la Democrazia. Il Governo di Washington ha immediatamente ricevuto la solidarietà del Presidente russo Putin nella lotta al terrorismo internazionale.
La lotta armata contro il terrorismo inizia dall’Afghanistan, dove il regime dei Talebani (governo riconosciuto internazionalmente solo da Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Pakistan)ospita e protegge i centri di addestramento di Al Qaeda.
I circa 20 mila effettivi delle Forze della Coalizione (Usa principalmente) vengono dunque immediatamente attivati in operazioni di guerra contro gli “insorti” nel sud ovest (province di Hilmand e Kandahar), sud est (Paktia, Paktika) ed est (Nangarhar, Kunar) del paese lungo la porosa frontiera con il Pakistan.
La Coalizione contro l’Afghanistan contò sulla partecipazione diretta di Regno Unito, Australia e Canada, e sull’appoggio della UE e della Nato (inclusa la Turchia), di Cina Russia, Israele, India, Arabia Saudita e Pakistan, ex alleato dei Taliban. L’Iran e l’Iraq condannarono gli attacchi. Rabbani non solo diede il benvenuto all’intervento militare occidentale, ma dichiarò che il futuro dell’Afghanistan dipendeva dalla “distruzione”dei Taliban.
 
Gli Insorti
Contro il governo karzai comprendono i Talebani fedeli al Mullah Omar e altri gruppi che uniscono ex Talebani e veterani del Jihad antisovietico come la nuova formazione dello Jamiat Jaishal Muslemeen (Jjm), gruppo proteiforme comandato da Maulwi Muhamad Ishaq Manzoora, lo Hizb-e Islami dell’ex comandante mujihaidin Gulbudin Hekmatyar (islamista radicale), e la frazione dello Hizb-e Islami del fu Mawlana Yunus Khalis (islamista tradizionalista), diverse cellule e gruppi che si richiamano ad Al Qaeda, ex comandanti Mujihaidin autonomi come Sayyed Muhammad Akbar Agha da Kandahar.
 
Numero dei Morti e intensità del Conflitto:
L’intervento armato Usa alla fine del 2001 ha provocato la morte di 14 mila afgani, di cui almeno 10 mila combattenti talebani e quasi 4 mila civili. A queste vanno aggiunti 15-20.000 civili afgani morti nei mesi successivi alla fine del conflitto per le malattie e la fame provocate dalla guerra. Più, ancora, altri 5.000 morti causati dai combattimenti e dagli attentati verificatisi nei tre anni di ‘dopo-guerra’.
Nel 2005 la ‘guerra finita’ in Afghanistan ha ucciso più di 1.900 persone: di cui almeno 1047 talebani, 415 militari afgani, 321 civili afgani, 97 soldati statunitensi (ufficialmente dichiarati), 17 spagnoli, 15 tedeschi, 5 britannici, 4 canadesi, 3 italiani, 3 francesi, un danese, uno svedese, un australiano, un rumeno, un norvegese, e un portoghese. Dall’inizio del 2006, il conflitto afgano ha causato 310 morti: 83 civili, 65 talebani, 148 militari afgani e 8 soldati Usa (molti di più secondo i talebani), 2 canadesi e un francese.
 
Venerdì 07 Marzo 2014