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Precedenti audiolibri:
 
"Una piccola matita" (Madre Teresa)
 
"Il cielo capovolto" (Primo Mazzolari)
 
"Qualcosa si è spezzato" (Rosario Livatino)
 
"Dove Dio è accampato" (Luigi Di Liegro)
 
"Non mi vedrete morire" (Zeffirino Jiménez Malla)
 
"Fa suonare le campane" (Tonino Bello)
 
"Pane e Paradiso" (Luigi Guanella)
 
 
Materiali:

 

 

 

Giovedì 23 Gennaio 2014
"Mille colpi di cannone"   versione testuale
copertina audiolibro Pier Giorgio FrassatiAudiolibro (libro+cd)
 
Centro europeo Risorse umane - Caritas Italiana
Edizioni Multimedia San Paolo
Maggio 2013
 
Si è svolta il 28 maggio alle 11:30, a Roma (Sala Marconi di Radio Vaticana, piazza Pia 3), la presentazione dell'audiolibro "Mille colpi di cannone", su testi di Pier Giorgio Frassati, promosso da Caritas Italiana, Rete Europea Risorse Umane in collaborazione con Azione Cattolica Italiana, Servizio Nazionale CEI per la Pastorale Giovanile per Multimedia San Paolo Editore.

Alla presentazione, moderata da Susanna PETRUNI, vice direttore Tg1-Rai, sono intervenuti S.E. Mons. Giuseppe MERISI, Presidente Caritas Italiana, mons. Dario Edoardo VIGANO’, direttore Centro Televisivo Vaticano, Luigi BORGIANI, Segretario nazionale Azione Cattolica Italiana, Mite BALDUZZI e Roberto TIETTO, Rete Europea Risorse Umane.
 
Sono stati invitati inoltre alcuni tra gli artisti e sportivi coinvolti nella lettura dei testi, affidata a Giorgio Marchesi, Luciana Littizzetto, Simonetta Solder, Francesco Martino e ai campioni dello sport quali Carolina Kostner, Nicola Legrottaglie, Laura Giombini, Ciro Capuano. Le musiche originali sono del maestro Mite Balduzzi.
 
Leggi il comunicato (.pdf) e scarica l'invito alla conferenza stampa (.pdf)

“Mille colpi di cannone” è il decimo audiolibro della Collana PhonoStorie, facente parte del Progetto Culturale  ed Educativo dedicato ad alcuni illustri personaggi del XX secolo, e raccoglie alcuni frammenti tra le più belle lettere di Pier Giorgio  Frassati (1901-1925). Nel giovane Frassati la fede e gli avvenimenti quotidiani si fondono in una “straordinaria normalità” che sa diventare attenzione ai poveri e ai bisognosi, senso profondo dell’amicizia, ma anche passione per lo sport, gusto del bello e dell’arte, in un costante rapporto con l’Assoluto sino agli ultimi giorni della sua malattia che lo porterà alla morte. Nel maggio 1990 Giovanni Paolo II lo proclama beato.