Lattacco annunciato da mesi è avvenuto. Con il beneplacito di altri Stati si è consumata lennesima violazione del diritto internazionale, ormai calpestato sistematicamente in una guerra che dura da oltre 8 anni e che ha trasformato il suolo siriano nel campo di battaglia di uno scontro infinito tra potenze regionali.
Sotto attacco da parte della Turchia questa volta le zone nel nord-est della Siria, abitate prevalentemente dai Curdi, con ancora morti e feriti anche tra i civili. La popolazione nella fascia tra Turchia e Siria, dopo aver combattuto lIsis e altre formazioni terroristiche, è di nuovo messa a dura prova.
Lintervento sta scatenando anche la partenza forzata di oltre 150.000 civili, intrappolati in questarea di confine. Il numero di sfollati è destinato a salire rapidamente se le operazioni di guerra proseguiranno. Le stime dellONU parlano di ulteriori potenziali 450.000 persone in fuga che si sommano agli oltre 11 milioni tra sfollati interni e rifugiati in altri paesi.
Questa nuova iniziativa bellica si aggiunge a quella del governo siriano appoggiato dalla Russia a nord-ovest, nellarea di Idlib, sotto attacco da aprile 2019,
e rende tutto il confine nord del paese di nuovo incandescente con milioni di persone vittime dirette o indirette di violenze.
Una tragedia che si somma alla grave situazione umanitaria che in Siria si protrae da quasi nove anni con l80% della popolazione in stato di povertà e oltre 11 milioni di persone che necessitano di assistenza umanitaria – di cui oltre un milione nell’area nord orientale colpita dalla nuova crisi. Come sempre a farne maggiormente le spese sono i più vulnerabili: sfollati accolti in campi presenti nellarea sotto attacco, costretti a muoversi nuovamente, anziani, minori, donne, disabili.
Tutta la rete Caritas, già operante da anni nel paese, si sta mobilitando per essere pronta a rispondere a questa nuova emergenza umanitaria in un contesto sempre più difficile e pericoloso. In particolare Caritas Siria , con il sostegno di Caritas Italiana e di altre Caritas estere, sta allestendo alcuni centri di accoglienza di sfollati che si stanno riversando in gran numero nellarea di Hassake.
Caritas Italiana fa appello al Governo Italiano, allUnione Europea e a tutta la Comunità internazionale affinché i civili siano protetti e sia consentito laccesso sicuro e senza ostacoli agli aiuti umanitari, non vi siano rilocazioni forzate di civili, si faccia tutto il necessario per interrompere, senza condizioni, lennesimo eccidio e ristabilire il rispetto del diritto internazionale.
Ora più che mai cè bisogno dellimpegno e della solidarietà di tutti, perché si possa trovare una soluzione pacifica a questo ennesimo fronte di guerra e si possa rispondere velocemente ai bisogni umanitari più immediati. Il popolo siriano, piagato da quasi nove anni di guerra che hanno causato morte, distruzione e povertà, ha bisogno di pace per ricostruire la propria vita con dignità.
Caritas Italiana sostiene gli interventi delle Caritas dei Paesi coinvolti nella crisi siriana – Siria, Libano, Giordania, Turchia, Cipro, Grecia, Macedonia, Serbia e Bosnia – sin dallo scoppio della guerra a marzo 2011. Ad oggi Caritas Italiana, grazie alle offerte ricevute e a contributi dellotto per mille alla Chiesa Cattolica, ha realizzato decine di progetti con un intervento complessivo di oltre 7.200.000 euro in vari ambiti: assistenza umanitaria, supporto psicosociale, sanità, promozione del lavoro e convivenza pacifica tra i giovani.
È possibile sostenere gli interventi di Caritas Italiana (Via Aurelia 796 – 00165 Roma), utilizzando il conto corrente postale n. 347013, o donazione on-line tramite il sito www.caritas.it, o bonifico bancario (causale Emergenza Siria) tramite:
Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma Iban: IT24 C050 1803 2000 0001 3331 111
Banca Intesa Sanpaolo, Fil. Accentrata Ter S, Roma Iban: IT66 W030 6909 6061 0000 0012 474
Banco Posta, viale Europa 175, Roma Iban: IT91 P076 0103 2000 0000 0347 013
UniCredit, via Taranto 49, Roma Iban: IT 88 U 02008 05206 000011063119