In questa data Caritas Italiana pubblica online il suo 53° Dossier con Dati e Testimonianze (DDT), dal titolo “Prendersi cura. Inclusione, il vero bisogno speciale” (.pdf), che presenta un focus soprattutto sulla condizione delle persone con disabilità nei Paesi dei Balcani Occidentali (Albania, Bosnia ed Erzegovina, Kosovo, Montenegro, Serbia).
Infatti la disabilità e il disagio mentale spesso si accompagnano a pregiudizi, paura, inquietudine. «Tali condizioni – sono causa ed effetto di povertà: le persone con disabilità sono soggette a discriminazioni e a mancanza di pari opportunità che producono una limitazione alla partecipazione sociale e violano i loro diritti umani. Molto è stato fatto negli anni, ma la complessità della disabilità e la sua continua trasformazione ci invitano continuamente a non fermarci. Bisogna continuare a lavorare, per promuovere comunità più accoglienti, attente, capaci di intercettare e accogliere quei bisogni».
Una ricerca UNICEF del 2014 ha rivelato che in Bosnia ed Erzegovina circa il 45% degli intervistati non permetterebbe ai propri figli di essere amici di bambini disabili. Visto anche il grande stigma a livello sociale, unito alle problematiche condizioni economiche del Paese, listituzionalizzazione dei disabili è piuttosto diffusa. Tutti questi Paesi dei Balcani Occidentali infatti hanno ereditato dalle politiche sociali socialiste un approccio medico e riabilitativo alla disabilità, con unenfasi sullistituzionalizzazione diffusa ad opera dello Stato. Lapproccio alla disabilità è dunque prevalentemente di tipo medico: i disabili hanno dei problemi che devono essere risolti grazie allaiuto di figure professionali. Nonostante siano passati decenni dal crollo dei regimi comunisti e le pressioni dellUE, molte persone rimangono segregate nelle istituzioni totalitarie e manca, nella regione, un sistema alternativo di cura.
«Vanno invece – ricorda il DDT – costruite esperienze locali nelle quali si mettano al centro lascolto, le relazioni, i legami profondi tutti elementi che rendono possibile lapertura verso chi è diverso, consentono di allontanare la paura a esprimere le difficoltà proprie o dei propri familiari. Vanno creati spazi fisici, in cui poter sperimentare lincontro con laltro, trovare protezione. Lavorare nel settore della disabilità stimola dunque continuamente la creatività, la ricerca di soluzioni nuove, la sperimentazione di percorsi più adatti ai singoli contesti territoriali».
Questa nuova pubblicazione si aggiunge alle 52 già realizzate da Caritas Italiana a partire dal 2015, tutti disponibili on-line.