Venti anni fa, l'11 settembre 2001, tramite il dirottamento di tre aerei di linea, avvenivano gli attentati terroristici ad opera di Al Qaeda alle Twin Towers di New York e al Pentagono a Washington (un quarto aereo si schiantò in Pennsylvania), che portarono alla morte complessivamente di 2.965 persone. Anche a causa di quella tragedia furono successivamente lanciate le campagne militari in Afghanistan ed Iraq, i cui effetti in forme diverse continuano a durare tragicamente tuttora.
Il Medioriente – sono notizie ancora di questi giorni – continua ad essere zona di guerra e violenze, come ricordato più volte da Papa Francesco: «Preghiamo perché il Signore conceda alle popolazioni e alle Autorità di quelle zone la saggezza e la forza necessarie per portare avanti con determinazione il cammino della pace, affrontando ogni diatriba con la tenacia del dialogo e del negoziato e con la forza della riconciliazione». «Al centro di ogni decisione – ha aggiunto il Papa – non si pongano gli interessi particolari, ma il bene comune e il rispetto di ogni persona. Ricordiamo che tutto si perde con la guerra e nulla si perde con la pace. Fratelli e sorelle, mai la guerra! Mai la guerra!» (Angelus del 24 luglio 2014). La Presidenza della Cei ha invitato “le nostre comunità ecclesiali a invocare la pace per la martoriata terra afghana e per tutti gli altri contesti in cui soffiano venti di guerra”. Anche Caritas Italiana, impegnata nel Paese dagli anni novanta, segue con apprensione la gravissima crisi umanitaria in atto e si unisce all’appello per la pace e il dialogo.
Don Renato Sacco, coordinatore nazionale di Pax Christi con la quale Caritas Italiana collabora nel progetto “Conflitti Dimenticati”, ben conosce la realtà dell’Afghanistan, che visitò nel 2011 con una delegazione promossa dalla Tavola della Pace. Da tempo invitiamo a riflettere sui disastri causati dalla guerra scatenata dagli Usa 20 anni fa. Scriveva su Famiglia Cristiana nel 2011: “A cosa è servito scatenare una simile guerra? E ora, cosa dobbiamo fare? Sono domande fondamentali non solo per noi qui a Kabul, ma per ogni persona che si interroga sul senso di scelte che segnano la vita di tante, troppe persone. La guerra e il terrorismo distruggono, sempre. Lo abbiamo visto con le Torri gemelle, lo vediamo a Kabul, ma è sotto gli occhi di tutti anche la situazione dell’Iraq, della Palestina e di Israele, della Libia”. E ancora oggi ricorda: “La guerra non è mai una soluzione di un problema ma, semmai, la creazione di altri, come afferma giustamente Papa Francesco, e l'epilogo a Kabul lo sta a dimostrare drammaticamente ancora una volta”.