Indonesia

 
Popolazione: 255 461 700 ab. (2015).
Superficie: 1 904 569 km² .
Capitale: Giacarta  (10 075 310 ab. / 2014).
Moneta: Rupia indonesiana.
Lingua: Indonesiano.
Religione: L’86,2% della popolazione è di fede musulmana secondo il censimento del 2000. Il 5,6% della popolazione è protestante, il 3% cattolico, il 1,8% indù, e il 3,4% altro. 

Il 17 agosto del 1945 viene dichiarata l’indipendenza dell’Indonesia, che diverrà poi una repubblica “indipendente, unita, sovrana, giusta e prospera”. I Paesi Bassi cercano di ritornare in possesso della propria colonia. Scoppia un conflitto in cui la Gran Bretagna interviene in sostegno dei Pesi Bassi. Gli Stati Uniti intervengono per una soluzione negoziata. 
Nel 1949, la capitale accetta il trasferimento parziale della sovranità, sotto forma di una confederazione tra l’Indonesia e i Paesi Bassi. 
Nel 1954, tale confederazione viene denunciata dal governo di Sukarno e l’arcipelago conquista la sovranità totale. L’indipendenza dell’Indonesia (insieme a quella di India e Pakistan) segnano l’irruzione dei paesi del Sud del Mondo sulla scena politica mondiale.
Nel 1955, a Bandung si riuniscono per la prima volta i principali leader terzomondisti. Con l’appoggio del partito comunista, Sukarno intraprende piani di sviluppo di tipo nazionalista per innalzare il tenore di vita della popolazione. 
Nel 1965, un gruppo di militari guidati dal generale Suharto prende il potere,con il pretesto di evitare “la penetrazione comunista”.                                                                                                            Nel 1970, muore il presidente Sukarno e viene promosso in forma ufficiale capo dello stato il generale Suharto. L’aumento del prezzo degli idrocarburi, l’afflusso di capitali e la politica economica di stampo liberale rendono più profonde le differenze tra redditi alti e bassi.
Suharto, nel marzo del 1983, viene eletto per il suo quarto mandato di cinque anni come presidente dall’Assemblea Consultiva del Popolo, nonostante l’opposizione al suo governo.
Alla fine degli anni novanta, una pesante crisi della borsa causa l’aumento dell’inflazione e provoca il rischio d’iperinflazione, con la moneta che perde il 50% del proprio valore. Vi è un aumento dei prezzi delle materie prime e due milioni e mezzo di persone perdono il lavoro.
Nel maggio del 1998, Suharto rinuncia alla carica e viene sostituito da Bacharuddin Jusuf  Habibie. Scoppiano violente proteste di studenti  che chiedono la democrazia e la destituzione del capo dell’esercito, Wiranto. Nel mese di ottobre, viene eletto alle presidenziali Abdurrahman Wahid, leader dell’organizzazione musulmana Nahdlatul Ulama. Tra le prime iniziative di Wahid, vi è la concessione di un’ampia autonomia e l’aumento del sostegno economico alla provincia separatista di Aceh, se questa avesse deciso di restare negli attuali confini dell’Indonesia.
Due anni dopo l’entrata in carica di Wahid e in seguito a un verdetto della Corte Suprema , viene eletta presidente Megawati Sukarnoputri, figlia di Sukarno. La nuova presidente porge pubblicamente le proprie scuse alle province di Aceh e Papua occidentale (Irian Jaya), poiché Giacarta ne ha sfruttato le risorse naturali per decenni: petrolio e gas naturale in Aceh, minerali in Papua occidentale. Ribadisce poi la volontà del governo di non consentire alle due province di seguire l’esempio di Timor est, che aveva ottenuto l’indipendenza due anni prima. 
Nel 2002, circa 200 persone (in maggioranza turisti) rimangono uccisi in un attentato a un night club di Bali. Lo stesso giorno esplode un’altra bomba  nei pressi del consolato statunitense  a Sanur, senza causare vittime. Il gruppo Jemmah Islamiya, ritenuto ramo locale della rete di Al Qaeda, viene considerato responsabile di questi attentati. Nel mese di dicembre, il governo di Giacarta e il separatista Movimento di liberazione di Aceh firmano un accordo di pace a Ginevra per porre fine a 26 anni di violenze. I negoziati falliscono e il governo lancia un attacco militare sottoponendo la provincia alla legge marziale.
Nel settembre 2004, un’autobomba esplode nei pressi dell’ambasciata australiana a Giacarta, provocando 9 morti e 180 feriti. La Jemmah Islamiya rivendica la responsabilità dell’attacco. Nelle prime elezioni presidenziali dirette, viene eletto Susilo Bambang Yudhoyono con il 60% dei voti. Yudhoyono presenta un programma di riforme e di crescita economica; circa il 16% degli indonesiani vive al di sotto della soglia di povertà. In dicembre un maremoto devasta l’Asia del sud. In Indonesia, la catastrofe naturale provoca 220.000 morti e più di 130.000 dispersi.
Nel 2006, l’incontro tra i presidenti Xanana Gusmao (Timor est) e Yudhoyono permette di stabilire relazioni diplomatiche tra i due paesi. In maggio, un forte terremoto colpisce Giava, provocando oltre 6.000 morti e 200.000 senzatetto e mettendo in crisi i servizi di emergenza. 
Nel 2007, il leader della Jemmah Islamiya, Zarkasi, viene arrestato in una operazione militare sull’isola di Giava.