Nuova tappa verso la Giornata mondiale della Pace 2021

Nel percorso di avvicinamento alla 54.ma Giornata mondiale della Pace (1 gennaio 2021), don Francesco Soddu, Direttore di Caritas Italiana, ricorda e commenta per il sito conflittidimenticati.caritas.it il Messaggio per la Giornata mondiale della pace del 1 gennaio 2017, “La nonviolenza: stile di una politica per la pace”.


«Siamo alla quarta tappa della marcia di avvicinamento alla 54.ma Giornata mondiale della Pace. Un percorso in cui Caritas Italiana e Pax Christi, attraverso il sito Conflitti dimenticati, aspettando il nuovo Messaggio del Papa, rilanciano e offrono spunti di riflessione tratti dai Messaggi degli anni passati.
Il Messaggio di cui parliamo oggi è quello del 1° gennaio 2017, per la 50a Giornata mondiale della Pace: «La non violenza: stile di una politica per la pace»
In questo testo Papa Francesco auspica che carità e nonviolenza possano prevalere nelle relazioni, nei rapporti interpersonali, in quelli sociali e in quelli internazionali. Il dialogo, il confronto, il negoziato, tutto “il peso delle armi” nonviolente, attive e costruttive, può e deve essere dispiegato come antidoto alla distruzione provocata dai conflitti violenti. 
Sui tanti conflitti, noti e dimenticati, sulla terza guerra mondiale “a pezzi”, sul mondo sempre più frantumato e nello stesso tempo disorientato e spaventato dalla pandemia in cui, come purtroppo emerge dalle cronache recenti, rischiano di prevalere divisioni, egoismi, reazioni violente, Francesco invoca un processo di riconciliazione che conduca alla pace, in ogni contesto. A partire dalle mura di casa – spesso luogo di violenza domestica e abusi su donne e bambini – per poi diffondersi all’intera famiglia umana.
Un vero e proprio “programma di pace” con un’attenzione alla dimensione economica, sociale e politica. Gesù stesso ci offre un “manuale” di questa strategia di costruzione della pace nelle otto Beatitudini del Discorso della montagna. È una sfida per leader, responsabili di tutto il mondo e per ognuno di noi: applicare le Beatitudini, lo stile degli operatori di pace, nell’esercizio delle proprie responsabilità. Come testimoniano ad esempio i 100.000 giovani obiettori in servizio civile nelle Caritas diocesane dal 1977 al 2001 e successivamente gli oltre 10.000 ragazzi del nuovo servizio civile nazionale, sia in Italia che all’estero, anche nei progetti dei corpi civili di pace. Esperienze di formazione alla cittadinanza attiva e alla solidarietà, contributi concreti alla costruzione della pace e del benessere delle nostre comunità».