Nel settimo anniversario dell’avvio di questo tragica guerra, Caritas Italiana pubblica il Dossier con Dati e Testimonianze “Sulla loro pelle. Costretti a tutto per sopravvivere” (.pdf), con l’obiettivo di approfondire la cause dietro i conflitti odierni e fare da cassa di risonanza del messaggio di papa Francesco dello scorso 25 dicembre: «Possa lamata Siria ritrovare finalmente il rispetto della dignità di ogni persona, attraverso un comune impegno a ricostruire il tessuto sociale indipendentemente dallappartenenza etnica e religiosa».
La guerra in Siria viene fatta iniziare il 15 marzo 2011, quando nella capitale Damasco e in unaltra città del Sud, Daraa, scoppiò unondata di proteste, la cosiddetta “primavera siriana”, a causa dellarresto di alcuni giovani colti dalla polizia mentre dipingevano graffiti contro i presidente al-Assad. Eppure il suo inizio dovrebbe essere spostato indietro nel tempo, a partire dai primi anni 2000, quando al-Assad avviò quella liberalizzazione delleconomia che ebbe catastrofiche conseguenze sulla popolazione: una fra tutte la sostituzione delle colture tradizionali con grano e cotone.
«La guerra continua a uccidere – si legge in questo 34° DDT -. E che ci si trovi nella propria terra o in altre nazioni, uomini, donne e bambini sono costretti a pagare un prezzo altissimo per sopravvivere, spesso attraverso le negative coping strategies, strategie negative di risposta, quei comportamenti dannosi – per loro stessi o per le proprie famiglie – che le vittime dei conflitti mettono in atto per superare le vulnerabilità indotte dalla guerra. Lavoro minorile, matrimoni precoci, prostituzione, minori venduti dalle loro stesse famiglie, indebitamento, svendita dei beni, ingresso in circuiti illegali Sono tutte risposte estreme di chi è costretto a sopravvivere alle conseguenze di una guerra, come quella in Siria, combattuta sulla propria pelle direttamente o per procura dalle potenze di tutto il mondo».
Dallinizio della crisi siriana Caritas Italiana è attiva − in coordinamento con la rete Caritas che ha costituito un gruppo di lavoro, il Syria Working Group − per il supporto a Caritas Siria nella pianificazione e limplementazione degli interventi a sostegno della popolazione locale e dei profughi siriani nei Paesi limitrofi (Libano, Giordania, Turchia, Grecia). Un impegno complessivo di oltre 60 progetti in 8 Paesi (Siria, Libano, Giordania, Turchia, Grecia, Cipro, Macedonia, Serbia) per un totale di 4.872.000 euro investiti. I progetti riguardano i seguenti ambiti: emergenza, sociale-educazione, pace-riconciliazione, accompagnamento-formazione dei partner locali. Infine si sta avviando un progetto nazionale che vede coinvolti i giovani siriani con lobiettivo di offrire loro opportunità di riconciliazione attraverso corsi di formazione professionale nel settore artistico.
Questo nuovo DDT si aggiunge ai 33 già pubblicati da Caritas Italiana a partire dal 2015, tutti disponibili on-line, ed in particolare agli altri 3 già dedicati negli anni scorsi al conflitto siriano:
– Come fiori tra le macerie. Giovani e ragazzi che restano (2017)
– Cacciati e rifiutati. Un popolo in esodo senza terra promessa tra Medio Oriente ed Europa (2016)
– Strage di innocenti. Stop alle violenze della guerra più letale (2015)