E’ stato presentato a Milano, presso il Conference Centre di Expo, nella mattina dell’11 settembre 2015, “Cibo di guerra” il 5° Rapporto sui conflitti dimenticati, curato da Caritas Italiana con Famiglia Cristiana e Il Regno ed edito da Il Mulino, che in questa edizione indaga in modo specifico il reciproco condizionamento tra conflitti bellici e beni alimentari.L’analisi del testo offre spunti per capire come fare della terra una “tavola di pace”, anche alla luce dell’Enciclica “Laudato si’” di Papa Francesco. Si approfondiscono risposte e piste d’indagine, in un quadro di crescente influsso delle guerre contemporanee, che sempre più spesso ci toccano da vicino, se non altro tramite le vicende e i racconti di ondate di profughi.Nella seconda parte del volume vengono infatti presentati i principali risultati di due rilevazioni sul campo. La prima riguarda uno studio sulla presenza e le storie di vita delle persone in fuga dalla guerra, accolte nelle chiese locali, grazie anche al circuito delle Caritas. La seconda rilevazione ha come tema l’uso dei “video di guerra” nei canali tematici di Youtube. Si tratta del primo studio su tale aspetto condotto dall’osservatorio sui conflitti dimenticati, che ha sempre dedicato grande attenzione alla dimensione della comunicazione sociale: la carta stampata, quotidiana e periodica, i social network, Facebook e Twitter in primis, ma anche televisione e radio.
Alla presentazione sono intervenuti S.Em. card. Francesco Montenegro (vai all’intervento), arcivescovo di Agrigento e presidente di Caritas Italiana, don Antonio Sciortino, direttore di “Famiglia Cristiana” (vai all’intervento). I contenuti sono stati presentati da Paolo Beccegato, vicedirettore di Caritas Italiana e da Walter Nanni, responsabile ufficio studi (vai alle slide di presentazione e vedi comunicato finale. Don Francesco Soddu, direttore di Caritas Italiana ha svolto l’intervento conclusivo (vai all’intervento).
Le precedenti ricerche
Nel primo rapporto di ricerca, I conflitti dimenticati (Feltrinelli, 2003), venivano analizzati i conflitti armati più o meno dimenticati che si combattono nelle periferie del pianeta. Oggetto di studio del secondo rapporto di ricerca, Guerre alla finestra (Il Mulino, 2005), sono state le “guerre infinite”, cicliche, che paiono spegnersi in certe fasi, ma che poi si riaccendono con maggiore violenza di prima, anch’esse sempre meno documentate dai media. Nel 2009 a questi due rapporti si è unita una terza ricerca Nell’occhio del ciclone (il Mulino), che ha cercato di approfondire come conflittualità armata organizzata e degrado ambientale, tra povertà e cambiamenti climatici, siano sempre più interconnesse. La quarta ricerca Mercati di guerra (2012), è stata infine incentrata sul rapporto tra finanza e povertà, ambiente e conflitti dimenticati.